Mi chiamo Zelia e sono contenta di avere l’opportunità di condividere la mia esperienza con il Signore con chi ha il piacere di leggermi.

Sono cresciuta in una famiglia di stampo cattolico che ha saputo trasmettermi l’amore, il rispetto il timore e la sovranità di Dio sulle vite di tutti gli uomini; ancora oggi mio padre spesso mi dice: ricordati che ciò che hai detto di voler fare senza che sia nella volontà di Dio non lo farai mai.

Da piccolissima sentivo il bisogno di andare a sentire la messa cattolica la domenica, ricordo che abitando in un piccolo paesino in provincia di Milano, mi recavo da sola, ricordo che adoravo i canti, le preghiere ma ad essere sincera non capivo nulla di ciò che il prete diceva.

Come tutti i cattolici per tradizione anche io ho fatto il percorso che dal battesimo termina con la cresima, ma guardandomi intorno e dentro ho sempre sentito un gran vuoto; credo proprio perché quel percorso termina con la cresima e dopo il nulla. Quell’amore fraterno raccontato dalle mie adorate canzoni della domenica e dalle spiegazioni durante il catechismo io non lo trovavo in giro per il mondo.

Ad un certo punto ho iniziato a non credere al formalismo religioso che non era in grado di arricchire il mio cuore e così mi sono allontanata completamente dall’ambiente cattolico.

Dio era comunque presente nella mia vita e a Lui mi rivolgevo spesso per chiedere aiuto ma nonostante tutto avvertivo un senso di vuoto interiore e una domanda assillava di continuo la mia mente… mi chiedevo che senso avesse la vita….se il senso del nostro passaggio terreno fosse solo il lavoro e il perdersi dietro ai mille impegni economici ed alle altre mille preoccupazioni quotidiane. Provavo sgomento pensando al vuoto della società materialista; e mi sentivo inpotente, senza via di uscita e soprattutto preoccupata per i miei figli.

Un giorno il Signore, che conosce gli affanni dei Suoi figli, ha fatto sì che iniziassi a frequentare la Comunità Cristiana di Bucicnasco, oggi la mia famiglia spirituale.

Ricordo perfettamente che appena entrata in sala ciò che mi ha colpito è stato il versetto inciso su di un pannello appeso al muro <…chiunque ama Dio ama anche suo fratello > 1 Giovanni 4:28.

In quel momento Dio mi ha parlato, mi sono sentita amata così per come sono. Da quel giorno ho sentito sempre più forte il richiamo del Signore e non vedovo l’ora che fosse domenica per recarmi in quella sala ad ascoltare la Sua parola che finalmente era viva, chiara …finalmente erano tornati i canti, le preghiere e la Parola del Signore ma questa volta tutto aveva un senso, tutto era chiaro perché non era un rito ma un incontro di crescita spirituale fatto dalla collaborazione tra le persone. Oggi ho finalmete capito che Gesù Cristo è morto sulla croce per ogni uomo, si è sacrificato per espiare i nostri peccati portandoli sulle Sue spalle; ho capito che Dio ci chiede di portare la Sua parola a chi ancora non la conosce ..ed ecco che la vita finalmente ha un senso.

Sento la Sua sovranità sulla mia vita e abbandonarsi al Suo giogo rende questo mio pellegrinaggio terreno più leggero, adesso ogni giorno ha il suo affanno.

Tutto questo è successo quando è giunto il momento opportuno, il giorno in cui il Signore sapeva che lo avrei udito, lo avrei fatto entrare nella mia vita; certo mi spiace che sia successo all’età di 45 anni e non prima ..ma in fondo 45 anni sono pochi rispetto alla vita eterna che abbiamo in Cristo.

Zelia.