Mi chiamo Antonietta e sono nata nel 1956. Cresciuta in un paesino del Sud Italia e in mezzo a privazioni di vario genere, da adolescente feci una scelta importante che determinò sia la mia vita terrena e sia quella futura. Sin da piccola mia madre mi aveva sempre parlato di Gesù e con lei (e le mie sorelle) frequentavo le riunioni della chiesa Evangelica dove si parlava della Bibbia: di Gesù, di come Egli -pur essendo Dio- fosse venuto sulla terra a morire per i miei peccati. Mi si diceva che Egli era pronto a perdonare tutti i miei peccati e a darmi un futuro con Lui nel Paradiso celeste così come lo aveva promesso al ladrone sulla croce. Mi si diceva spesso che tutto questo non sarebbe stato automatico, ma avrei dovuto fare un patto con Lui: un patto che avrebbe previsto la mia ubbidienza alla Sua Parola. Avevo capito molto bene e da molto tempo queste cose, ma non volevo impegnarmi per paura che un patto del genere potesse precludermi certe esperienze che volevo fare e che avrei potuto fare solo “fuori” della chiesa, con persone non Cristiane. Mi dicevo che prima o poi avrei dovuto prendere un tale impegno, ma volevo aspettare almeno per arrivare ad una ventina d’anni, in modo da garantirmi certe soddisfazioni legate al divertimento giovanile: non so neppure io cosa volessi sperimentare di preciso, ma volevo aspettare prima di legarmi a Dio con un patto! Volevo essere libera e pensavo che lo sarei stata solo senza fare quel patto! Quando ero ormai adolescente, un giorno una mia zia mi chiese se avessi già preso un impegno con Dio e se avessi già fatto entrare Gesù nella mia vita: le risposi di no e lei mi spiegò che ero insensata a dilazionarlo oltre. Mi spiegò meglio il motivo per cui farlo al più presto, per evitare di giungere ad un ipotetico attimo drammatico quando non sarei stata in grado di farlo: chissà quanto tempo avrei ancora avuto a disposizione!?! Forse un giorno, un anno, dieci anni… o forse solo un minuto! Mi resi conto che non potevo più aspettare, che sarei stata sciocca a dilazionare oltre il mio impegno: per il resto, avrei comunque vissuto la mia vita. Mi resi conto che Dio parlava al mio cuore e comprendevo che potresse essere un’opportunità da non sprecare: chissà se ne avrei avuto ancora la possibilità? Allora mi misi in ginocchio assieme a lei e implorai Gesù di perdonare tutti i miei peccati, mi impegnai ad ubbidirlo per tutta la vita, feci un patto con Lui per avere quelle preziose promesse di cui parla la Bibbia: Gli chiesi di entrare nella mia vita ed Egli lo fece subito! Quello fu il mio inizio con Cristo: ora sono passati decenni, ma non me ne sono mai pentita. Anzi, penso spesso che se in tanti periodi non avessi avuto Lui come Padre la mia vita si sarebbe distrutta come accade a tanti. Nelle tempeste e nelle bonacce Dio è sempre stato al mio fianco per sostenermi, curarmi, proteggermi, guidarmi, ecc. Dio è stato la mia luce, la mia Pace, il mio rifugio, il mio tutto: non avrei mai avuto tutto questo se quel giorno non avessi fatto il mio patto con Lui. E poi c’è la Vita Eterna nel Suo paradiso: che cosa si potrebbe desiderare di più e meglio?  Quando mio marito ebbe la convinzione del progetto E.M.O., aderii subito perché corrisponde anche alla mia visione di aiutare la gente a conoscere Cristo. E.M.O. ha tanti obiettivi per il bene del prossimo, come non aderire? Sì, voglio agire con tutte le mie forze perché le persone dell’area E.M.O. possano conoscere Cristo e la Sua Salvezza eterna per poi diventare Suoi strumenti di servizio a beneficio di altri.